Come Nasce Un Tour in Bici : Pianificazione e Scouting

Dopo che abbiamo chiari i punti descritti nella parte 1, e abbiamo un’idea di massima dei punti tappa e delle attività durante le giornate, possiamo cominciare a disegnare materialmente il tour.

belvedere di nebida

Progettazione a desk

Questa fase sarà dedicata allo studio del territorio e possibili itinerari a desk attraverso:

  • Materiale esistente (guide cartacee, siti web, altri tour simili ecc)
  • Studio su mappe e ortofoto (sia cartacee che su web)
  • Ipotesi di percorsi con creazione di tracce GPS
  • localizzazione dei possibili servizi d’interesse per il tour (ristoranti, musei, negozi di bici, visite ecc)

In tutto questo processo occorre avere come focus la logistica e i tempi di ogni singola giornata, per non perdere tempo a ipotizzare attività e itinerari che poi “non funzionano”.

E’ un lavoro in cui ci aiutano software specifici come Compe gps, Gramin Basecamp, oppure siti come Mapmyride, Google maps e simili. Le mappe cartacee sono e restano comunque fondamentali, perchè permettono di avere una visione d’insieme immediata del territorio.

Diciamo la verità, alcuni tour operator “copiano” tour già esistenti di altri operatori.
Se questo è un modo veloce per sviluppare una nuova destinazione, il rischio è di creare un viaggio fotocopia, che manca spesso di carattere. Oltre alla fastidiosa sensazione di trovarsi “intruppati” con altri venti gruppi negli stessi hotel, ristoranti, strade…anche nel caso di destinazioni popolari, dove già esistono decine di tour (Toscana, Provenza, Loira, Baleari, Passau-Vienna ecc), un operatore può dare il suo stile a un nuovo tour.

Sopralluogo e tracciatura GPS

A questo punto dovremmo già avere un programma completo che ipoteticamente “funziona”. Tutto quanto studiato e ipotizzato su carta deve però essere testato sul campo, per valutare nel concreto:

  • La percorribilità dell’itinerario: ci sono strade chiuse, lavori in corso, ecc?
  • L’utilizzabilità dei servizi individuati: gli Hotel, bar, ristoranti, visite ecc sono adatti al nostro tour?
  • La logistica del tour: i tempi ipotizzati ci permettono di fare tutte le attività, di arrivare a un orario sicuro in hotel, di prendere l’eventuale treno/traghetto/transfer in tempo?

Da questa fase di “esplorazione”, si produrranno gli strumenti che verranno poi utilizzati per svolgere il tour: tracce gps, road book e mappe.

Tracce gps

Sul Gps si caricano le tracce create a desk e si prova a seguirle. Quelle realizzate sul campo sono più accurate di quelle tracciate a desk, e sopratutto non presentano (se lo strumento è ben tarato) l’approssimazione di altimetria che hanno invece quelle create con software. Una volta tracciate le singole tappe, le tracce vanno “pulite” tramite software dagli inevitabile errori di percorrenza (strada chiusa o impercorribile, nuovo senso unico ecc). Se il gps ha questa funzionalità, nelle tracce possono anche essere inserite le stesse indicazioni del road book cartaceo, creando una navigazione personalizzata. Dietro la tracciatura e le operazioni successive che portano a una traccia “perfetta” c’è un lavoro che merita un articolo dedicato.

Road book

Il road book (o route notes), è un documento che “racconta” al cicloturista la strada da seguire. E’ un antesignano del GPS, ma ha ancora la sua validità. Ogni tour operator ha il suo stile personale, ce ne sono grosso modo tre:

  1. Icone > un incrocio verrà visualizzato ad esempio con una X, un semaforo con un disegno stilizzato e così via. Richiedono un po’ di pratica nell’utilizzo, a volte sono troppo essenziali
  2. Testo >  “Quando arrivi all’incrocio con la Chiesa a SX gira nella ciclabile sulla DX”. Hanno il vantaggio di essere precisi, ma leggere periodi lunghi in bici non è il massimo per la sicurezza
  3. Vignette o foto dei punti di svolta > Sono i più facili da usare, ma i più difficili da creare, perchè ci vuole una vignetta diversa per ogni punto del road book

Per creare un road book si può partire da quelli “automatici” (quello ad esempio che si ottiene con Google Maps), e integrarli con le informazioni raccolte sul campo.
Alcuni suggerimenti per creare un buon road book:

  • Mettere dei punti di riferimento chiari: soprattutto nei road book a icone ci si fa prendere dalla sintesi, ma un bel “sei all’incrocio con la casa fucsia dalle finestre giallo fluo, gira a destra” ogni tanto ci sta bene.
  • Troppa informazione equivale a scarsa informazione: ex “arrivati al campo di Girasoli girate a SX”. E se non è stagione di Girasoli, o se hanno cambiato coltura?
  • A prova di tonto: specificare ad esempio se l’hotel o ristorante è a destra o sinistra della strada, e scrivere sempre nome e numero di telefono del punto di arrivo. Mi è capitato qualcuno che controllava su gps, mappa, road book dov’era esattamente l’hotel. Ed era proprio sotto il cartello d’ingresso.

Cartografia

A seconda del tour dovremmo fornire una mappa tecnica, la classica carta stradale 1.250.000 può andare bene per il ciclismo su strada, non va benissimo per il touring che prevede ad esempio ciclabili o strade di penetrazione agraria, non serve a nulla per la mtb.
Una buona carta è sempre realizzata da cartografi professionisti, e le principali caratteristiche sono:

  • Scala (circa) 1:150.000 bici da strada,  1:100.000 touring, 1:50.000 mountain bike;
  • Utilizzo di una base cartografica dettagliata e aggiornata;
  • Profilo altimetrico;
  • Indicazione dei tratti esclusivi in bici e dei tratti promiscui dove è presente anche traffico motorizzato, indicazione dei tratti asfaltati e dei tratti sterrati;
  • Indicazione dei siti di interesse turistico e dei servizi di ristoro e pernottamento;
  • Integrazione con la segnaletica sul percorso (se esistente).